Primo sì a Renzi: approvato il Senato dei 100.
I deputati del Movimento 5 Stelle lasciano l'aula

Primo sì a Renzi: ok al Senato dei 100. M5S lasciano l'aula
ROMA - Sono ripresi tra qualche tensione i lavori dell'Assemblea del Senato sul ddl riforme. Il M5S ha lasciato nuovamente l'Aula del Senato. Il capogruppo Vito Petrocelli ha sottolineato come il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi abbia incontrato le altre opposizioni ma non abbia "voluto" vedere i 5S. "Questa era l'ultima cosa che potevamo tollerare, Renzi si gingilli pure con i suoi tweet", ha detto Petrocelli. Gia' stamani M5s insieme con Sel e la Lega aveva lasciato l'aula di palazzo Madama per poi rientrare dopo circa un paio d'ore.



"Noi non ci riconosciamo in un interlocutore che contatta solo alle 16,03", ha spiega Petrocelli ricordando come abbia inviato degli sms a Boschi per organizzare un confronto. Di fronte a un ministro che non ci risponde, ad un presidente del Consiglio che si gingilla con i tweet a prenderci in giro, noi ce ne andiamo fuori, a discutere con la gente dei provvedimenti che le interessano", ha sottolineato, criticando il comportamento del governo verso "la più grande forza di opposizione". "Non parteciperemo mai più ai lavori sul ddl riforme: nel momento in cui oggi è stata annullata l'ipotesi di un Senato elettivo ci concentreremo sulle questioni sostanziali" del Paese: così Petrocelli giungendo in sala stampa e davanti alle tv assieme a tutti i senatori del gruppo pentastellato.



L'Aula di Palazzo Madama ha approvato l'articolo 2 del ddl costituzionale, che modifica la composizione del Senato e prevede che i membri siano in tutto cento: 95 scelti dai consigli regionali e cinque di nomina presidenziale. I sì sono stati 194, i no 26, otto gli astenuti. Assenti M5S e Lega. L'Aula ha applaudito il sì.



"L'obiettivo resta quello" dell'approvazione del "ddl entro l'8 agosto", ha affermato il capogruppo Pd al Senato, Zanda sottolineando come sia "importante che la discussione in Aula sia concentrata su alcuni emendamenti", per affrontare nel merito i punti della riforma.



"Il mio emendamento riguarda il modello elettorale del Senato", prevedendo l'elezione diretta: "Questa mattina è stato discusso" e bocciato "un emendamento precedente" sullo stesso tema e "non credo che votare 12 volte la stessa proposta la faccia accettare le altre 11. Prendo atto di questo e ritiro il mio emendamento": ad annunciarlo è il senatore del Pd Vannino Chiti prendendo la parola alla ripresa della seduta in Aula. "Inviterei a farlo anche Minzolini e altri, che hanno presentato emendamenti simili", ha aggiunto.



Dai requisiti per i referendum all'immunità dei senatori al titolo V: sono questi alcuni dei temi, accennati anche dal senatore Pd Walter Tocci nell'intervento che, in Aula, ha di fatto aperto a un nuovo tentativo di dialogo tra maggioranza e opposizioni, e sui quali si cerca una mediazione a Palazzo Madama. Temi che sono indicati nel ddl dall'articolo 3 in poi e che escludono, perciò l'elettività di primo grado dei futuri relatori, contenuta negli articoli 1 e, in parte, 2. "I relatori hanno lasciato intendere che ci sono diversi argomenti su cui è possibile trovare delle soluzioni migliorative: uno l'abbiamo già discusso in quest'Aula, ed è la politica di bilancio. Poi i relatori hanno parlato della materia del referendum e anche in quel caso ci sono questioni che possono essere migliorate, così per il tema della immunità dei senatori e per alcuni aspetti del Titolo V, ma potrei fare altri esempi. Dunque perché non mettiamo al centro il tema di come migliorare la riforma costituzionale?", ha spiegato Tocci, formulando la sua proposta: "prendiamoci un'ora: i relatori possono fare una relazione all'Assemblea, illustrando quali sono i miglioramenti da apportare al testo". L'intervento di Tocci, scandito dagli applausi dei gruppi di maggioranza ma anche del gruppo Misto-Sel, è stato quindi ripreso e fatto proprio dal ministro delle Riforme Maria Elena Boschi che ha confermato l'apertura al confronto del governo. I temi in questione, spiegano fonti del Pd, potrebbero includere anche la platea per l'elezione del presidente della Repubblica e le potestà legislative del futuro Senato, contenute nell'articolo 10.
Ultimo aggiornamento: Sabato 2 Agosto 2014, 13:06
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