Omicidio Stradale, fino a 18 anni di carcere
a chi lo commette sotto effetto alcol o droghe

Omicidio stradale, previsti 18 anni di carcere: ecco cosa cambia

di Valeria Arnaldi
Solo 20 contrari. L'Aula della Camera ha approvato con 276 voti favorevoli il ddl sul nuovo reato di omicidio stradale e lesioni personali stradali. Modificato, il testo ora torna per la terza lettura al Senato, dove però l'approvazione dovrebbe essere decisamente rapida.





La legge prevede tre diversi gradi di reato. Se la morte viene causata in violazione del codice della strada, la pena rimane quella prevista oggi, ossia tra due e sette anni. Se la morte viene causata da un automobilista con tasso alcolemico superiore a 0,8 grammi per litro, la pena va da 5 a 10 anni. Ed è la medesima anche per chi abbia adottato al volante condotte pericolose, a partire dall'eccesso di velocità. Se chi guida è in stato di alterazione, per ebbrezza grave - oltre 1,5 grammi per litro - o uso di droghe, la pena sale da 8 a 12 anni. E se l'omicidio è di più persone si sale a 18 anni.



Più gravi anche le pene per chi causa lesioni. Se chi guida è sotto effetto di alcol o droghe, la pena va da 3 a 5 anni per lesioni gravi e da 4 a 7 per quelle gravissime. La reclusione va da un anno e sei mesi fino a tre per lesioni gravi e da 2 a 4 per le gravissime, nel caso in cui l'automobilista abbia un tasso alcolemico alto - soglia 0,8 grammi per litro - o l'incidente sia stato causato da manovre pericolose. Se l'automobilista dopo l'incidente scappa, la pena viene aumentata da un terzo a due terzi, e non può essere inferiore ai cinque anni per omicidio e tre per lesioni.



In caso di condanna o patteggiamento la patente viene automaticamente revocata e potrà essere nuovamente conseguita solo dopo 15 anni, in caso di omicidio, e 5 in caso di lesioni. In caso di fuga, la revoca sale a trent'anni. Una legge più dura dunque, come richiesto più volte dalle associazioni per le vittime della strada: la versione precedente prevedeva l'obbligo di arresto in flagranza. E solo per l'omicidio. Le lesioni non erano contemplate.



Ora, in tutti i casi nei quali ci siano vittime, sarà l'Autorità a decidere. E così adesso non rimangono che pochi passi prima dell'approvazione definitiva della legge.

«Entro l'anno - dichiara Riccardo Nencini, Vice Ministro Infrastrutture e Trasporti - sarà legge». E un inasprimento “dovuto”. «A fronte del dimezzamento dei morti sulle strade italiane - prosegue - sta crescendo il numero dei morti provocati da chi guida sotto l'effetto di alcool e di stupefacenti. Si calcola una percentuale di oltre il 25% per cento. È la ragione che ci ha indotto a rendere le norme più gravi e più giuste».

Ultimo aggiornamento: Giovedì 29 Ottobre 2015, 14:44
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