Legge di Stabilità, ora c’è il "bollino" sul testo.
Confermato il bonus bebè fino ai 90 mila euro

Legge di Stabilità, ora c’è il "bollino" sul testo. Confermato il bonus bebè fino ai 90 mila euro

di Alessandra Severini
ROMA - Tra chiarimenti e proteste prosegue il cammino della legge di stabilità. Ricevuto finalmente l’ok della Ragioneria, alcune misure fanno nascere ancora dubbi e perplessità.





Sul bonus bebè per esempio erano circolate ipotesi di un assegno annuale legato a un reddito Isee non superiore a 30mila euro, ma poi su twitter il ministero dell’Economia ha precisato che verrà erogato ogni mese per i bambini nati o adottati dal 2015 al 2017 e che il limite di reddito rimane quello dei 90mila euro. Altra misura che aveva fatto discutere era quella sul pagamento delle pensioni. A riscuotere il 10 del mese saranno solo gli 800mila pensionati che, avendo lavorato sia nel pubblico che nel privato, ricevono il doppio assegno Inps-Inpdap. I restanti 15 milioni di pensionati continueranno a riceverla con le scadenze attuali.



Resta alta invece la tensione con le Regioni. L’incontro con il governo è rimasto in forse fino all’ultimo ma dovrebbe svolgersi oggi. Sergio Chiamparino fa capire l’umore con cui ci arriva: «Spero che domani si esca dalla logica delle battute tv e si faccia un lavoro per trovare un percorso comune». I governatori chiedono di rimodulare i 4 miliardi di tagli che rischiano di incidere sui servizi, dalla sanità al trasporto pubblico. Rinviato invece al 30 ottobre il faccia a faccia fra governo e sindaci.

Rilevante per le tasche degli italiani è anche la decisione adottata dalle commissioni Finanze di Camera e Senato sulla revisione della tassazione delle sigarette. In particolare potrebbe aumentare il prezzo delle “bionde” nella fascia di mercato più bassa. Le commissioni chiedono invece al governo di valutare «la possibilità di ridurre» l’accisa sulle sigarette elettroniche.



Il vero esame della legge di stabilità è però quello europeo. Renzi non vede arrivare minacce da Bruxelles, i chiarimenti richiesti sulla manovra sono “naturali” e non ci sono “diktat esterni”. Il parlamento a Strasburgo ha dato via libera alla nuova Commissione europea guidata dal popolare Juncker che ha promesso un piano di investimenti da trecento miliardi da presentare «entro Natale». Il premier Renzi lo sostiene e si dice certo che «l’Europa volta pagina».



Il lussemburghese però non sembra molto orientato alla svolta e ricorda ai «colleghi che criticano l’austerità» che «le regole di stabilità non si cambiano» e che si applicheranno «i margini di flessibilità consentiti dai trattati» invitandoli ad «abbandonare l’idea che si possa crescere con deficit e debito».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 23 Ottobre 2014, 11:03
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