Lettera Ue all'Italia: "Chiarimenti sui conti".
Napolitano firma per la Legge Stabilità

Lettera Ue all'Italia: "Chiarimenti sui conti". Napolitano firma per la Legge Stabilità

di Alessandra Severini
ROMA - Arriva la lettera di richiamo della commissione Ue sulla legge di stabilità e finisce dritta sul sito del ministero dell’Economia. Una pubblicazione che fa infuriare il presidente uscente della commissione Josè Barroso («era riservata») e che porta alla luce le fortissime tensioni esistenti nella Ue. Lettere analoghe sono state spedite ad altri quattro paesi, compresa la Francia. In quella indirizzata all’Italia, la commissione imputa al Belpaese una «seria deviazione» dagli obiettivi del Patto di stabilità e, oltre a chiedere i motivi dello scostamento, esorta ad illustrare i rimedi entro oggi.





L’ira del presidente Barroso per la pubblicazione della lettera si è indirizzata verso Palazzo Chigi e verso la stampa italiana. Barroso ha tenuto a sottolineare che la lettera non riflette solo la sua posizione, ma ha ricevuto il sostegno del neo commissario agli Affari economici, Jyrki Katainen e del nuovo presidente della commissione, Juncker.



Ma arrivando a Bruxelles per il vertice Ue, la replica di Renzi è stata spavalda: «Le virgole non ci fermeranno. Se mancano 1-2 miliardi su una manovra da 36, per un paese che ogni anno dà 20 miliardi all’Europa, possiamo metterli anche domani mattina”. È un Renzi come al solito amante della battaglia, e a Barroso risponde ricordando che la sua presidenza è finita, così come è «finito il tempo delle lettere segrete. Da ora vige la regola della trasparenza sui rapporti con Bruxelles: pubblicheremo anche le spese dell’Europa e sarà divertente». Al di là del violento attacco all’Italia con cui Barroso ha chiuso i suoi due mandati alla guida della Commissione europea, il negoziato fra i tenici di Bruxelles e quelli del Mef è già avviato: l’Italia dovrà fare di più sull’aggiustamento strutturale alzandolo dallo 0,1% previsto per raggiungere almeno uno 0,3% e forse uno 0,5%.



Intanto, la legge di stabilità, controfirmata da Napolitano, comincerà il suo percorso a Montecitorio. Tra le novità, la presenza di clausole di salvaguardia nel caso in cui non si dovessero raggiungere gli obiettivi di risparmio. Previsto dal 2016 un aumento di due punti dell'Iva, per le aliquote ora al 10 e al 22% che vale 12,8 miliardi. Alzata la soglia per l'azzeramento triennale dei contributi sui neo-assunti, che passa dai 6.200 euro iniziali a 8.060 euro. Gli sgravi dovrebbero incentivare 1 milione di nuove assunzioni. Il bonus bebè - 80 euro ogni mese per i bimbi nati o adottati dal 2015 al 2017 - andrà richiesto all’Inps.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 24 Ottobre 2014, 09:02
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