Donne, esigete rispetto dagli uomini
e siate pronte a denunciare le violenze

Donne, esigete rispetto dagli uomini ​e siate pronte a denunciare le violenze

di Alba Parietti
Non solo ieri. Anche oggi è il giorno contro la violenza sulle donne. E domani...





Perché in ogni giorno, come abbiamo visto a Perugia, si annida la minaccia, si coltiva la mancanza di rispetto; perché ogni giorno è un giorno buono – per noi donne, madri, sorelle, compagne, figlie – per imparare a esigere il rispetto degli uomini. Per educarli, i nostri uomini, in modo differente da come crescono nelle famiglie in cui la violenza è taciuta, tollerata.



Vedono violenza, la accettano, la perpetrano.

Domenica sarò a Genova a Palazzo Ducale, la città del mio amico Don Gallo, uno che ha combattuto per le “Donne di Frontiera” di cui narrerò storie come quella di una ragazza uccisa dal compagno. Come a Perugia.



La lotta è quotidiana e mi tocca, da donna e madre, proprio oggi, proprio in queste ore. Con un post di Matteo Salvini m'ha mandato in pasto ai leoni da tastiera di Facebook: 15 mila persone, due palazzetti dello sport pieni, a diffondere commenti zeppi di odio e offese a me, a mio figlio. Parole irripetibili, ma che ripeteremo in tribunale: ho deciso che a questa violenza risponderò con la legge. Dieci dei commentatori saranno chiamati a rispondere di calunnie e diffamazioni, l'avvocata Francesca Zanasi, mi sosterrà in questa battaglia alla violenza da social network.



Vi sorprende che tra i dieci che denuncerò c'è una aspirante avvocato donna, tra le più dure negli insulti sessisti? Lo faccio per la mia dignità di donna: spero possa servire alle sorelle che rinunciano, per vergogna o perché il branco dei vili lo trovi anche dopo, tra chi cerca di dissuaderti, tra chi non testimonia; tra chi non dà il giusto peso a chi segnala lo stalker, il violento potenziale. Noi donne non siamo figlie di un dio minore. Ora esiste anche un numero telefonico per farci aiutare e capire: 1522 attivo tutti i giorni, perché oggi e domani, dopodomani e a Natale o Pasqua dobbiamo combattere. A casa, a scuola, in tribunale.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 26 Novembre 2015, 07:34
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