"Sono in testa, ora la gara e torno": l'ultima
telefonata alla moglie, poi lo schianto mortale

"Sono in testa, ora la gara e torno": l'ultima telefonata di Michele alla moglie, poi lo schianto mortale

di N. Benvenuti - L. Zoli
PADOVA - Il giorno dopo la tragica morte di Michele Lando, 42 anni, Sant'Angelo di Piove di Sacco si stringe in un forte abbraccio alla famiglia dello sfortunato centauro quarantaduenne.

Dell'unità del paese si è ben fatto interprete il parroco Don Angelo Scarabottolo, che nelle celebrazioni eucaristiche domenicali ha invitato la comunità ad essere vicina alla famiglia di Michele.



















In casa Lando ieri c'erano anche gli amici storici di Michele ed un caro amico di Saccolongo che lo accompagnava sempre in tutte le uscite e che sabato ha assistito in diretta alla tragedia. Il sindaco Boischio continua il suo racconto: «è stato davvero vittima di una tremenda fatalità Michele, che poco prima di un'ora dall'incidente aveva chiamato la moglie per informarla di essere primo dopo le prove, che avrebbe fatto la gara e poi sarebbe tornato a casa salutandola con la frase "il vecchietto non tradisce mai"». Purtroppo però Michele a Sant'Angelo non è più tornato.



Intanto proseguono le indagini. Una ricognizione esterna sulla salma, poi la visione dei filmati che dovrebbero documentare la dinamica dell'incidente nel quale ha trovato la morte, sabato verso le 18 all'autodromo di Cavanella Po sono le prime mosse della Procura e dei carabinieri di Adria, nell'inchiesta aperta.



Secondo le prime ricostruzioni la tragedia si è verificata all'altezza della seconda curva dalla partenza, durante una sessione di prove libere. La prima ipotesi vuole che all'origine di tutto ci sia stata una scivolata da parte di un motociclista di Arzergrande. Per lui nessuna conseguenza grave, ma la sua moto, priva ormai di controllo, invece di uscire dal tracciato sarebbe rimasta qui, impennandosi e diventando un ostacolo per gli altri piloti impegnati nelle prove.



Il primo a farne le spese è stato un motociclista colpito a una mano e finito in ospedale ad Adria, comunque in condizioni non gravi. La moto senza controllo avrebbe poi colpito Lando, che stava affrontando la curva in sella alla sua Yamaha R6.



L'urto è stato violento, i soccorsi immediati. Prima è intervenuto il medico della struttura, poi l'ambulanza medicalizzata del servizio 118, partita da Adria. Non c'è stato nulla da fare, nonostante circa 40 minuti di manovre di rianimazione.



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Posted by Leggo - Il sito ufficiale on Lunedì 4 maggio 2015

Ultimo aggiornamento: Martedì 5 Maggio 2015, 10:14