Il benzinaio Stacchio: "Non voglio essere
un eroe. Non sparate, non è il Far West..."

Il benzinaio Stacchio: "Non voglio essere un eroe. Non sparate in mio nome, non è il Far West..."
VICENZA - "La gente non deve sparare in mio nome, né in Veneto né in Sicilia. Solo l'idea mi fa paura. Non è che adesso ognuno si deve sentire autorizzato a sparare. Sennò che cosa facciamo, il Far West?", ha le idee chiare Graziano Stacchio, il benzinaio del Vicentino che ha sparato a un rapinatore uccidendolo, e non vuole diventare un eroe o un esempio.





"L'effetto mediatico - spiega al quotidiano 'La Repubblica' - mi ha stordito. Però davvero non possiamo vivere in un mondo che va in questa direzione. È storta. Non voglio rassegnarmi alla legge della giungla, al terrore, che lavori e torni a casa guardandoti alle spalle".



LA PAURA DELLA GENTE "Il problema è che la gente ha paura, sta perdendo la testa. Ci vuole un attimo. Il mio è stato un atto di istinto, di disperazione. Vorrei dire anche di umanità, perché quella ragazza (dentro la gioielleria, ndr ) era sotto scacco di cinque banditi armati di mitra. La volta prima era stata addirittura sequestrata. Quando quel rapinatore mi ha puntato l'arma addosso, ho mirato. Stando attento a non fare andare in giro colpi. Se i suoi complici l'avessero lasciato lì gli avrei messo subito un laccio emostatico, avrei provato a salvarlo. Ambulanza e via".



Il 14 marzo a Vicenza Stacchio, che è stato definito eroe dal segretario della Lega Matteo Salvini, sarà guest star della 'Festa della sicurezza', ma ci tiene a sottolineare: "La sicurezza è un tema che non ha colori. Dovrebbe essere di tutti, di destra di sinistra e di centro. Le persone che ho sentito più vicine sono quelle co- muni e gli alpini della mia associazione. Poi certo: se anche i politici mi esprimono solidarietà fa piacere. Solo della sinistra non si è fatto vivo nessuno ".



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Ultimo aggiornamento: Venerdì 6 Marzo 2015, 15:32
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