Siria, l'Isis ha ucciso 3.591 persone
dalla proclamazione del Califfato

I numeri dell'Isis in Siria: uccise 3.591 persone dall'inizio del Califfato

di Federica Macagnone
Una mattanza che ha una data d'inizio, ma non una di fine. Una carneficina che ha come unici responsabili i terroristi dell'Isis: secondo l'Osservatorio siriano dei diritti umani, i jihadisti dello Stato islamico hanno assassinato 3.591 persone nelle zone che controllano in Siria, da quando hanno autoproclamato un califfato alla fine di giugno 2014.

Tra le vittime si contano 1.945 civili uccisi, di cui 77 bambini e 103 donne. Sono morti secondo le regole dell'orrore e, spesso, per non aver rispettato il codice penale che da mesi vige su quei territori: decapitati, sgozzati, lapidati, gettati da tetti di edifici, bruciati o uccisi con colpi d'arma da fuoco per instaurare il regime del terrore.
Il gruppo estremista ha commesso gli omicidi nelle province di Deir al Zur, Al Raqa, Al Hasaka, Aleppo, Homs e Hama.

Tra i civili uccisi ci sono più di 930 membri del clan arabo sunnita al-Shuitat, assassinati a est di Deir al Zur, 223 civili curdi a Kobane, 46 musulmani ismaeliti e alauiti di al-Mabuya. Vittime dei jihadisti anche 247 ribelli di diverse brigate, miliziani curdi e membri del gruppo rivale legato ad al-Qaeda, Fronte al-Nusra.

Sono stati 975 gli ufficiali del regime siriano uccisi, tra cui miliziani locali e militari che erano fuggiti dall'esercito di Damasco, che non appartenevano a nessuna fazione ribelle e che sono stati accusati di apostasia. Inoltre, i jihadisti hanno assassinato sette persone, tra cui un minore, accusate di collaborare con il regime, di far parte delle forze di Damasco e di lottare contro lo Stato islamico.

Ma il califfato non ha lasciato scampo nemmeno ai suoi combattenti: 415 membri dell'Isis sono stati ammazzati dopo essere stati accusati di spionaggio e collaborazione con la coalizione internazionale guidata dagli Usa.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 30 Novembre 2015, 20:42