Uccide di botte la figlia di 4 anni: aveva chiesto
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Uccide di botte la figlia di 4 anni: aveva chiesto ​l'affidamento solo per il contributo statale

di Federica Macagnone
Aveva lottato per avere l'affidamento della sua bambina. Carl Wheatley, 31enne di Saint Albans, nel Regno Unito, sembrava il padre ideale.

Ma sono bastati tre mesi per comprendere che quell'uomo era totalmente inadatto a prendersi cura della figlia: Alexa-Marie Quinn, 4 anni, è morta per mano del suo papà che l'ha picchiata fino a causarle lesioni interne che si sono dimostrate fatali.







Adesso, a un anno di distanza dall'omicidio, emergono particolari agghiaccianti sul caso: l'uomo avrebbe voluto la custodia della figlia solo per poter ricevere il contributo statale.



La piccola Alexa, che tutti conoscevano con il nome di Lexie, aveva avuto una vita difficile: dopo essere stata tolta alla custodia della madre, Victoria Quinn, era finita nelle mani di una coppia che l'aveva presa in affidamento. Poi nel 2012 era spuntata la figura di Carl, la cui paternità è stata confermata da un test del Dna.



Da quel momento è iniziata una lunga battaglia legale, conclusasi nel dicembre 2013 con l'affidamento della bimba al padre biologico. I due avevano iniziato a vivere insieme, ma dopo due mesi erano cominciati i primi problemi: secondo la ricostruzione dell'accusa la piccola sarebbe stata picchiata più volte.



Lo confermano le sue assenze da scuola e le scuse adottate da Carl per non incontrare gli assistenti sociali nelle ultime settimane di vita della bimba. Sul computer dell'uomo, inoltre, sono state trovate ricerche inquietanti che riguardavano lividi e un dentino da latte che Lexie aveva perso a seguito delle botte del padre.



L'apice della violenza è stato raggiunto il 12 marzo 2014: Carl ha perso la calma e ha iniziato a picchiare ferocemente la bambina che ha subito gravi lesioni interne ai polmoni. Vedendo che la figlia non rispondeva, il padre ha chiamato l'ambulanza ma i medici non sono riusciti a fare nulla per la piccola: quando i paramedici sono giunti sul luogo era già morta da qualche ora.



«Alexa-Marie Quinn è morta per un pestaggio da parte di suo padre – ha detto il procuratore Christopher Donnellan in aula – Non è stata solo una momentanea perdita di pazienza. Erano violenze persistenti che duravano da tempo».



Donnellan ha inoltre sottolineato che l'imputato stava lottando per la custodia di un altro figlio, un bimbo di tre anni. «Pensava che uno o più bambini potessero garantirgli una posizione economica migliore grazie ai contributi statali».



Ma nel corso dell'udienza è emerso un altro particolare agghiacciante: Wheatley era una persona incline alla violenza e a dimostrarlo ci sarebbe l'ex compagna, più volte picchiata dall'uomo. Resta da capire come Carl sia riuscito a ottenere l'affidamento della piccola Lexie: una decisione che ha messo fine alla vita della piccola gettando ombre inquietanti sui criteri adottati per concedere le adozioni.



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PADRE MOSTROLotta per l'#affidamento della figlia di 4 anni e poi la uccide: il suo vero obiettivo era un altro
Posted by Leggo - Il sito ufficiale on Mercoledì 29 aprile 2015




Ultimo aggiornamento: Giovedì 30 Aprile 2015, 14:06