Italia, allarme povertà ma si torna a sperare
nel futuro: boom di bot e buoni postali
di Valeria Arnaldi
Sale dal 19% del 2013 al 24% di oggi il numero di coloro che dichiarano di aver sottoscritto assicurazioni sulla vita o fondi pensioni. E aumentano i possessori di fondi comuni di investimento dal 12 al 14%, nonché di azioni e titoli di stato dal 7 all'8%. Ancora più significativa è la crescita di fiducia nel futuro. L'87% pensa che la crisi sarà ancora lunga e dura e sposta dai quattro anni, registrati nel 2013, a cinque anni l'uscita dal tunnel, ma aumenta l'ottimismo, soprattutto, tra i giovani tra 18 e 30 anni, dal 25 al 28%. Calano al 24% gli investimenti immobiliari. I consumi rimangono fermi.
Una famiglia su quattro avrebbe difficoltà ad affrontare un imprevisto di mille euro. E se la spesa salisse sopra i diecimila, ad essere a disagio sarebbero due famiglie su tre. Calano le borse. Se più roseo appare l'orizzonte personale, grigio è quello del Paese. La bilancia pende a favore degli ottimisti, che rappresentano il 24% contro il 21% dei pessimisti, “un drastico cambiamento rispetto al 2013” quando gli sfiduciati erano il 28%, ma non basta. Appena un italiano su quattro si dice fiducioso sul futuro del Paese.
Nel dubbio, dunque, si risparmia, puntando su facile liquidità e risparmio sicuro. Fiducia nel “liquido” non significa fiducia nell'euro: due italiani su tre sono insoddisfatti della moneta.
In generale, però, il Paese ritiene utile essere nell'Ue. Per il 51%, l'Ue è positiva, per il 56% le difficoltà dell'Italia non dipendono dalla politica europea ma dal malgoverno nazionale. E la fiducia è tale che gli italiani dichiarano di aspettarsi benefici dall'unione bancaria che partirà il prossimo 4 novembre. Ed è davvero questione di intuito, perché solo l% dichiara di conoscerla bene.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 31 Ottobre 2014, 07:40
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